I progetti hanno definito il nuovo paesaggio dell’intera area integrando il grande parco urbano con le archeologie industriali e il nuovo waterfront.
Balneolis e la nuova stagione felix, di S.B.Arch Studio Bargone Architetti Associati come capogruppo del team, è il progetto vincitore di UrbaNAture, il concorso internazionale di idee, curato da Invitalia, per definire il nuovo assetto paesaggistico di tutta l’ex area Italsider di Bagnoli, compreso il grande parco urbano esteso per 120 ettari dei 250 totali.
I progetti premiati hanno tracciato alcuni scenari possibili, a partire dagli elementi chiave della nuova Bagnoli: sostenibilità ambientale ed economico-sociale, accessibilità e mobilità interna. Oltre a delineare le forme dei nuovi edifici, le proposte hanno definito il nuovo paesaggio dell’intera area integrando il grande parco urbano con le archeologie industriali e il nuovo waterfront.
Entro 30 giorni dalla proclamazione il vincitore dovrà consegnare il planivolumetrico dell’idea progettuale che completa i parametri di dettaglio degli interventi (forme degli edifici, altezze e impronta sul terreno) e che, una volta approvato dalla Conferenza di Servizi, sarà parte integrante delle norme urbanistiche.
Questo permetterà, quindi, di completare l’iter di definizione della disciplina urbanistica dell’area di Bagnoli, rendendo possibile la successiva rigenerazione dell’area.
Una commissione di esperti con un elevato profilo tecnico-scientifico, indicati da Regione Campania, Comune di Napoli, Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Napoli e Provincia e Invitalia, ha valutato i 17 elaborati proposti, decretando i primi 3 classificati che si aggiudicano un montepremi di 325.000 euro: 150.000 al primo classificato, 100.000 al secondo e 75.000 al terzo.
Terminato il concorso di idee, inizierà una fase di ascolto del territorio, che permetterà di approfondire, insieme a tutti gli stakeholder, i contenuti del progetto vincitore e raccoglierne eventuali contributi.
L’obiettivo è mantenere viva e costante la connessione con il territorio e favorirne l’inclusione attraverso un percorso già avviato e sperimentato durante l’elaborazione del Programma di Risanamento Ambientale e di Rigenerazione Urbana (PRARU).
Vincitori
Giovani professionisti e studi emergenti ma anche progettisti affermati che si sono distinti per aver ricevuto importanti riconoscimenti nell’ambito di altri concorsi di progettazione o iniziative di settore. Nello specifico:
Il primo classificato è un raggruppamento di 12 soggetti – tra studi di progettazione architettonica, urbana e paesaggistica, società di ingegneria e professionisti del settore – che operano in ambito nazionale e internazionale: S.B. Arch. Studio Bargone Architetti Associati (Mandataria), Neostudio Architetti Associati, Arch. Francesco Nigro, Nicola Spinetto Architectes Sarl, Espace Libre Sarl, Rosmani Project Srl, Studio Associato 4eingegneria, T.E.S.I. Engineering Srl, Agron. Luciano Mauro, Eco Geo Engineering Srl, Arch. Marina Mori, Arch. Daniele Salvo.
Il progetto racconta del ritorno all’ideale di “Campania FELIX”; è declinato secondo una interpretazione contemporanea del genius loci, che si esprime con l’esaltazione dei caratteri naturali, agricoli, cromatici, estetici e del benessere propri di questo Sito.
Da Posillipo il progetto si articola in tre diversi ambiti: il parco naturale, con il recupero della naturalità e di una rete ecologica che unisca il mare alla collina; il bosco produttivo, con il ritorno alle coltivazioni arboree di specie antiche e autoctone; il parco urbano più vicino e funzionale al quartiere residenziale e alle nuove costruzioni che qui si insedieranno. Tre campiture verdi che si integrano, anche attraverso le radure circolari, per valorizzare le archeologie industriali, ma anche un nuovo modello di termalismo.
Il secondo classificato, con il progetto “Argatella, l’arcolaio per tessere la città”, è un raggruppamento di 4 soggetti (2 studi di progettazione architettonica, urbana e paesaggistica, una società di ingegneria e un geologo la cui attività ha sede in Italia e all’estero: Main Management e Ingegneria Srl (Mandataria), Art & Build Architectes Selarl, Signes Sas, Fabrizio Pisani Massamormile.
“Argatella” in napoletano vuol dire arcolaio: come il lavoro dell’arcolaio, il progetto prevede un intervento delicato e preciso di ritessitura urbana. Lo strappo del declino industriale si ricuce valorizzando archeologia e paesaggio, tessendo legami. Assi visivi enfatizzati, griglia urbana reinterpretata, maglia industriale a collegare le macro-sculture territoriali: trama e ordito definiscono pieni e vuoti in armonia con il contesto. Il parco è filo conduttore. La vegetazione locale si protrae dalla collina di Posillipo, definisce ambienti a tema e spazi per la popolazione, tintura del tessuto. Un nuovo lembo di città impreziosito da un dettaglio d’eccezione: il mare. Celebrazione di passato e futuro, motore per l’economia, luogo privilegiato dove vivere. Un progetto sostenibile rivolto al futuro: la nuova trama permette uno sviluppo flessibile dell’ordito.
Terzo classificato, infine, è il raggruppamento costituito da: Rti Costituendo Francesco Cellini (Mandataria), Insula Architettura e Ingegneria Srl, Geosystem Studio Associato di Geologia e Progettazione
Il progetto, a scala territoriale, riconfigura in maniera unitaria il paesaggio di Coroglio. Il conflitto fra la fabbrica e l’ambiente si compone per restituire l’area all’utilizzo dei cittadini di Napoli e dell’intera area metropolitana: una forma di risarcimento per i guasti di un secolo di inquinamento.
La storia industriale ha lasciato tracce profonde che non possono né devono essere del tutto cancellate. Le strutture della fabbrica non scompaiono con la bonifica. La fabbrica è una grande risorsa, da sfruttare con attenzione, per ingaggiare con le tracce dell'industria un gioco proficuo, di alto profilo ecologico, basato sul recupero attento di tutte le strutture persistenti, che ancora oggi possono guidare il restauro del paesaggio. Obiettivo principale è quello di ristabilire una struttura allo spazio fra le cose, che ne consenta una diversa interpretazione, per conservare la memoria della fabbrica e costruire un nuovo ambiente.
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